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OLI ESSENZIALI: cosa sono e come usarli


Parliamo di oli essenziali, delle sostanze prodotte dalle piante che si possono estrarre ed utilizzare per varie funzioni. Ma cos'è esattamente un olio essenziale? Proviamo a spiegarlo in questo articolo!

Indice


    DESCRIZIONE

    Gli oli essenziali (OE) sono delle sostanze eteree che le piante cosiddette aromatiche contengono in quantità variabile, solitamente in piccola percentuale rispetto agli altri componenti. La pianta produce queste sostanze per molteplici fattori biologici tra cui la protezione da insetti, da animali erbivori e per richiamare le api per l'impollinazione. Sono un vero e proprio sistema di comunicazione che i vegetali utilizzano per "parlare" con il mondo esterno.

    Dal punto di vista chimico gli OE sono miscele complesse di sostanze organiche volatili appartenenti a diverse classi come: aldeidi, chetoni, alcoli, terpeni ed esteri. Questi componenti costituiscono il fitocomplesso dell'essenza.

    Le essenze sono estratte da varie parti della pianta (foglie, fiori, rizoma, frutti..) con metodologie differenti: distillazione in corrente di vapore, estrazione con solventi, per spremitura o tramite “enfleurage".

    La distillazione in corrente di vapore è un metodo che permette di separare due liquidi sfruttando il diverso punto di ebollizione (o la loro differente volatilità). Nel caso della distillazione in corrente di vapore si procede facendo attraversare il materiale vegetale da vapore acqueo che viene successivamente condensato attraverso un apposito condensatore (serpentina o acqua controcorrente). Il materiale prodotto dalla distillazione è una soluzione bifasica che viene raccolta in un separatore nel quale l'acqua e l'OE si dispongono, appunto, in due fasi. Dalla distillazione si ottengono quindi una frazione acquosa (acqua aromatica) ed una oleosa che vengono separate attraverso metodiche fisiche. Le acque aromatiche, che contengono piccole tracce di essenza, vengono largamente utilizzate nell'industria cosmetica o in quella alimentare. Ad esempio sono molto interessanti le acque aromatiche di lavanda e timo che contengono composti ossigenati (alcoli terpenici, esteri) che si disperdono bene anche nella frazione acquosa permettendo l'ottenimento di prodotti molto profumati.

    La spremitura a freddo viene sfruttata per estrarre gli oli essenziali da parti più robuste della pianta. Ad esempio per gli OE della famiglia delle Rutacee (agrumi) viene sfruttato questo processo in cui l'essenza viene ottenuta dalla spremitura del pericarpo (buccia) del frutto.

    L'estrazione con solventi è molto utilizzata nell'industria dei profumi

    oli essenziali Nasoterapia

    per ottenere le essenze dei fiori in cui vengono mantenuti gli aromi originali della matrice floreale. Le assolute sono dei materiali aromatici ottenuti con questo procedimento senza l'utilizzo di processi termolesivi.

    L'enfleurage (inflorazione) è un processo molto suggestivo ma ormai obsoleto con cui si estraggono essenze delicate come quelle dei fiori d'arancio, di rosa o di gelsomino. La tecnica consiste nel far macerare i fiori all'

    interno di una sostanza grassa che, attraverso un processo di diffusione, permette all'essenza di essere estratta all'interno della matrice grassa. Successivamente viene poi separata con un complesso procedimento.

     

    Gli OE si possono utilizzare in modi diversi a seconda del tipo di essenza e dello scopo che ci si prefigge. Vediamo i principali metodi di utilizzo:

     

    INALAZIONE

    Essendo gli OE delle sostanze volatili vengono frequentemente usati per inalazione. Possono essere veicolati negli ambienti tramite degli apparecchi detti diffusori che possono essere di vario genere (nebulizzatore ad ultrasuoni, pneumatico o umidificatore). Un metodo di inalazione noto a tutti è quello dei suffumigi in cui si mettono 4-5 gocce di OE in un recipiente di acqua calda (meglio verso gli 80-90°C e non bollente) e l'utilizzatore ne inala i vapori.

     

    USO ORALE

    Gli OE possono anche essere assunti per uso interno, anche se questo metodo è quello che comporta maggiori rischi di tossicità. Infatti, assumendo un OE per bocca possiamo andare incontro a fenomeni irritativi a livello delle mucose per errori di dosaggio o di veicolazione. Avendo l'OE un peso specifico diverso dall'acqua (generalmente piu' leggero) ed essendo lipofilo le due sostanze risultano non mescolabili tra loro

    Per l'azione irritante sulle mucose di alcuni OE, si consiglia di assumerli per bocca sotto il consiglio di un esperto.

     

    USO TOPICO

    Un'altra applicazione molto usata per veicolare gli OE è il massaggio “aromatico”. Gli OE infatti possono essere aggiunti ad un olio da massaggio, ad un gel o ad una crema permettendo l'assorbimento attraverso la pelle. Sempre a causa del possibile effetto irritante di alcuni OE, questi andrebbero sempre diluiti in un veicolo da massaggio e non utilizzati puri sulla pelle.

     

    LE PROPRIETA'

    Quali sono le proprietà degli OE?

    Gli OE sono oggetto di studi da un'epoca relativamente recentemente e le loro proprietà piu' interessanti sono sono quelle antimicrobiche, di modulazione del SNC, antinfiammatoria e di supporto ai disturbi gastrointestinali (gonfiore, digestione lenta, spasmi intestinali) e dell'apparato respiratorio (azione mucolitica e antitussiva).

    Non potendo entrare nel dettaglio di ogni singolo OE possiamo elencare alcune tra le essenze piu' utilizzate e le loro proprietà principali:

     

        • Bergamotto (Citrus bergamia): antispasmodico, rilassante, antimicrobico

        • Eucalipto (Eucalyptus globulus e citriodora): espettorante, balsamico

        • Lavanda (Lavandula angustifolia): antimicrobico, sedativo, stimolante, antinfiammatorio

        • Limone (Citrus limon): sedativo/rilassante, antimicrobico

        • Menta piperita (Mentha x piperita): antimicrobico, balsamico, espettorante

        • Rosmarino (Rosmarinus officinalis): stimolante, antimicrobico, rubefacente

        • Tea tree oil (Melaleuca alternifolia): antimicrobico, antinfiammatorio e antipruriginoso

     

    rosmarinus officinalis

    E se volete approfondire l'argomento vi rimandiamo a questo bel testo scritto da Marco Valussi, fitoterapeuta ed esperto di oli essenziali!
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